Rimini | Consiglio, continua la strategia del numero legale
Detto fatto. Dopo le interrogazioni (un'ora) e la discussione (un'ora e mezza) e votazione della delibera che prevede lo sfondamento di via Tonale sulla Adriatica (passata con i voti favorevoli di maggioranza a Sel, le altre minoranze si sono astenute), al momento dell'intavolamento della parte tematica del consiglio dedicata al turismo, ecco la strategia in atto. Sui banchi della maggioranza restano solo il capogruppo Pd Marco Agosta e il consigliere Idv Stefano Brunori che assieme al presidente del consiglio Donatella Turci fanno tre. Il numero perfetto e molto di più.
"Abbiamo garantito numero legale alla minoranza con tre consiglieri - spiega Agosta - che sommati ai consiglieri di minoranza, 13, fanno 16 consiglieri. Il minimo perché sia valida la seduta". Tra i banchi della minoranza però mancavano Valeria Piccari, Nicola Marcello, Fabio Pazzaglia ("non sono la talpa della maggioranza: ieri sono andato via prima dal consiglio perché ero lì a lavorare dal pomeriggio e fisicamente più di tanto non posso dare"), Alessandro Ravaglioli (ma questa non è una novità). Risultato? Niente numero legale e tutti a casa. Odg tematici rinviati alla prossima volta. "Avevamo già detto che avremmo mantenuto il numero legale per le proposte della minoranza qualora i consiglieri di minoranza fossero stati presenti", ribadisce anche Savio Galvani di Fds. Detto fatto, quindi.
Calda la riunione dei capigruppo che già ieri nel primo pomeriggio aveva lasciato presagire come sarebbe andata a finire la serata. A nulla è valsa la mediazione che già dalla scorsa settimana sta tentando il consigliere Pazzaglia. Forse qualcosa potrebbe cambiare con il prossimo consiglio, già fissato al 20 marzo. E' di Eraldo Giudici (Ncd) la proposta di mettere gli odg tematici in apertura e le delibere della giunta in chiusura della seduta. Un espediente che vorrebbe e dovrebbe richiedere responsabilità sia a destra sia a sinistra. Per uscire dall'impasse del numero legale. Forse.